RAPHAËL MONTICELLI
L’italien est ma langue maternelle. Je me suis toujours considéré comme mauvais fils de cette mère langue. À l’oral je crains l’erreur. À l’écrit... je suis tétanisé.
Je l’ai parfois mêlée à des textes en français. Associée à des formulations dialectales. Osé quelque traduction. Et il y a ce texte. Il dit suffisamment pour que je le mette en ligne. Au fond, ce n’est pas tant un poème, qu’une libre conversation avec ma grand-mère paternelle.
Alla lingua
Lingua
Madre lingua
mi giri per la testa
mi vieni in mente
in gola
in bocca
Ti sento nelle braccia
Mi fai andar le gambe
i piedi
Perchè così a stento vieni
fino alle dita
Perchè così timida sei
alla punta della penna ?
*
* *
Parvemi riveder...
Eccomi sul cammino di Madigo
la fonte alpina
Non solo
Viene meco
quel fanciullo che fui
meravigliato
Non guida i miei passi
Lui
è l’anima muta che mi porta
i piedi sono suoi
e il passo
e l’annusar il vento
e guarda
le nuvole il castagno
l’ampia noce
Lui
s’inchina alla fontana
nel fango fresco
Lui
mette le dita
nell’arco senza tregua
Lui
sente i brividi
Io
non so
se rimpiango
o se m’illumino
*
* *
A torn a cà
Ecco la casetta
Sempre tale
Ecco
la porta pesante e la finestra
Ecco ciò che fù il forno
il pollaio
La nonna è sempre qui
Si dà da fare
gira
va sù e giù
parla con le galline
Nel giardino dei fiori
circonda le rose
ascolta le ortensie
Nell’orto
coglie zucchine e pommodori
Ritorna in casa
Nonna
rovesciata dal tempo
sei
sempre
qui